Gianluca Rubino, poeta di Vibo Valentia, è autore di Effatà – versi sulla guerra, opera bilingue italiano-ucraino che gli è valsa la candidatura al Premio Strega Poesia 2023. Con Effatà ha dato voce al dolore e alla resistenza del popolo ucraino, trasformando la poesia in un ponte culturale e umano.
È membro e volontario dell’associazione degli ucraini in Italia “Svitanok APS”, con cui collabora in iniziative artistiche e solidali, promuovendo dialogo, integrazione e sostegno concreto alle famiglie colpite dalla guerra. Autore anche di Granelli di miglio e Kumbatia, porta avanti una poesia civile che unisce pace, ascolto e fratellanza.
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È originario di Vibo Valentia (in Calabria).
Ha scritto almeno due raccolte di poesie importanti:
“Granelli di miglio”, con poesie scritte tra il 1992 e il 2012.
“Effatà – versi sulla guerra”, il libro che lo ha portato alla candidatura al Premio Strega Poesia 2023.
Su “Effatà”:
Il titolo viene dall’aramaico e significa “apriti”: Rubino lo usa come invito all’apertura del cuore, specialmente in tempi di guerra.
La raccolta è scritta in italiano e in ucraino.
L’opera è molto ispirata alla guerra in Ucraina, e Rubino ha dichiarato che ha scritto quei versi per sensibilizzare sul dolore e sulla speranza.
È stato tradotto in ucraino con l’aiuto di persone legate alla cultura ucraina.
Ha un altro libro recente, “Kumbatia”, edito da Libritalia. Il titolo “Kumbatia” deriva dallo swahili e significa “abbraccio”. Nel libro vuole diffondere valori come pace, attenzione, solidarietà.
Un evento importante: la presentazione di “Effatà” in doppia lingua (italiano-ucraino) fu organizzata nel Palazzo Gagliardi di Vibo Valentia.
Ha vissuto un’esperienza personale molto forte: da giovane ebbe un incidente automobilistico, finì in coma per qualche tempo.
Famiglia: ha due figli, uno dei quali ha la sindrome di Down.
Tema sociale e morale: nelle sue poesie affronta temi profondi come la guerra, la pace, la solidarietà e il valore della vita.
Il suo percorso poetico inizia già negli anni ’90: a suo dire, ha cominciato a “scrivere per gioco” nel 1992, prima di dedicarsi alla filosofia insegnandola al Liceo Magistrale